L'errore di fondo dei credenti è presto detto: non può esistere alcun dio. Tutto, noi compresi, è frutto di casualità, di adattamento, di storia della Natura. Capisco l'interrogarsi sul "perché" asistiamo. Ma questa domanda non è altro che il risultato di uno scarso studio delle scienza e di una immorale superficialità del Pensiero. Io non sono solo laico, non sono agnostico, non sono neppure dubbioso. Io sono ATEO E RAZIONALE

domenica 23 settembre 2007

IL METODO ATEO E IL METODO CATTOLICO

Mai avrei pensato di dover scrivere una cosa del genere, invece è capitato: il nome di un invisibile, modesto e anonimo professore arriva in Parlamento attraverso la bocca acre di un deputato che lo arringa per aver... càspita com'è difficile scrivere medievalità in pieno terzo millennio... scritto un manuale per ragazzi atei. Chiunque immaginerà che prima di questo altisonante passaggio ci sia stata una "istruttoria" del caso, un tentativo di informazione, il reperimento delle fonti, una "indagine" per sapere bene le cose se non altro al fine di attaccarle nel modo più efficace. Invece no. Da quel che si può dedurre (ma per carità!, potrebbe essere stato anche meglio - o peggio - di così!) quel deputato della Repubblica democratica italiana, quindi un mio dipendente, stipendiato da me e incaricato di fare i miei interessi, s'è tutt'al più leggiucchiato l'attacco di un giornale a lui amico, sul quale già spradoneggiava la disinformazione, ed è partito lancia in testa a confezionare una interrogazione parlamentare contro... Alt, qui c'è un altro problema: contro cosa? Per quanta fantasia lui possa esprimere, è davvero difficile rintracciare nei suoi livorosi concetti un'accusa precisa. La leggenda narra che sostanzialmente abbia chiesto al (povero) ministro Fioroni di "fare chiarezza" riguardo la diffusione di questo manualetto che tenterebbe, ohibò, di convertire i ragazzi all'ateismo. Non è ben chiaro (del resto, siamo nel campo dell'oscurantismo...) se tale richiesta sia stata corroborata da speranze di destituzione per l'immondo autore o di impervi meccanismi disciplinari ai suoi danni; in tutti i casi, il solo fatto di aver sollecitato in Parlamento questo dibattito, la dice lunga sulla lucidità necessaria a distinguere quattro foglietti di anticatechismo dai problemi profondi e prioritari del Paese.
Ma che chiarezza si esige da Fioroni? Si vuole forse agganciare l'iniziativa del prof al tanto modaiolo trenino del bullismo, della scuola delle "mele marce" e della restaurazione? Che io ricordi, non mi sono fatto mai filmare mentre mi toccano le terga, né mentre sbeffeggio qualche studente o lo castigo sul ciglio del codice deontologico e penale. Non sarò Montessori, ma nel mio piccolo sono stimato e voluto bene. Mela marcia per le idee eccentriche e informali, forse. Ma rigoroso professionista ed empatico insegnante sicuramente. E certo sono anche pochissimo disposto a transustanziarmi per essere ingollato dai "vescovi" che mi vorrebbero cantare la messa funebre. Quindi? (Accidenti, mi sono sgamato da solo: quel prof sono io).
Vediamo quali sono i fatti, anche per poter arrostire al meglio un prof sul rogo della strumentalizzazione.
Quello, intanto, non è un libro edito, non ha mai avuto la sua bella copertina, né fu mai rilegato in brossura; o magari prefatto da un guru dell'ateismo. Stiamo parlando di un esercizio letterario casalingo e casareccio, come altri mille, che una persona discretamente adusa a grammatica e sintassi compì ormai circa 10 anni fa. Questo pacchetto di fogli A4 che elevare a libro già predispone alla disinformazione, sopravvisse per qualche anno nei cassetti del suo autore finché non trovò spazio sul suo sito personale, sotto forma di file da scaricare in modo gratuito assieme a molto altro.
Recentemente, è ragionevole dedurre che qualche ateo brutto sporco e cattivo, probabilmente uno di quei disgraziati dell'UAAR, l'abbia scaricato, se lo sia stampato in casa, lo abbia organizzato in una sorta di manualetto e l'abbia dato al figlio che magari l'ha fatto vedere a scuola. "Nelle scuole del nord", recita un passaggio dell'inquisizione. Ma anche questa è cosa assai poco misteriosa, visto che gran parte dei circoli uaar operano da Roma in sù. Sarebbe oltremodo ingiurioso, oltre che scarsamente gratificante per un'intelligenza media, sospettare che io abbia fatto dei pellegrinaggi sud-nord allo scopo di sparpagliare poche copie del P.A. in alcune di quelle scuole...
Che ci sta nel libello? Intanto, il titolo "Il piccolo ateo, anticatechismo per ragazzi" non introduce precisamente al manuale delle giovani marmotte , né può essere scambiato per un testo clericale. A fronte del diluvio di testi, riti, usi, costumi, festività, oggetti e simboli pro-cattolicesimo che circolano ovunque e che vengono non solo accidentalmente intercettati da bambini e ragazzi ma gli si danno proprio loro, in certi casi prescrivendone l'adesione acritica (catechismo, ora di religione, sacramenti, ecc.), in altri casi spacciandoli per informazione e per giornalismo, l'autore del Piccolo Ateo ha espresso la modesta idea di controbilanciare tutto questo con uno scritto in cui si mostra ai ragazzi (non agli studenti, ai ragazzi: pure questa differenza è sfuggita all'appassionata foga censoria) che c'è un altro modo di inquadrare Dio, Gesù, la madonna, i miracoli e tutto, o quasi, il girotondo di soprannaturalità collegate alla religione cattolica. Ed è il modo ateo, che non è solo "negare" brutalmente, viceversa significa cercare e valorizzare argomentazioni logiche e fondate che portano alla negazione di un qualunque sistema oltremondano.
Perché prendersela solo con il cattolicesimo? (altro paragrafo dell'accusa). Per due ragioni: la prima, dico e scrivo di quello che so meno peggio, e l'Islam, il Buddismo, l'Animismo o i Mormoni èsulano dalle mie competenze. La seconda ragione poteva perfino essere ovvia: in Italia, il "diluvio" propagandistico a danno di tutti ma specialmente dei più giovani è monopolizzato dal cattolicesimo; per cui mi sembra conseguenziale che una difesa (perché di questo si tratta, di difesa e non di attacco) debba esserci rispetto alla religione che più, anzi da sola, si innerva nelle coscienze laiche dello stato Italia.
Inoltre, sembra - e temo che così sia - che la sensibilità religiosa sia la più alta in assoluto, e che ciò la renda intoccabile e inoppugnabile. Non mi pare che debba essere così. La permalosità religiosa è assai più elevata di ogni sensibilità. Non so decidere bene se questo sia un "atto dovuto" o piuttosto una forzatura utile pur essa a rendere la religione, e il cattolicesimo in particolare, un che di "super", di speciale e di topico.
L'obiettivo di questa mia operazione culturale? Anche questa è una cosa che mai avrei pensato di dover scrivere, tanto che è banale; non certo un arruolamento nelle file atee: l'ateismo si oppone e critica per sua storia e per sua cultura ogni evangelizzazione: noi non abbiamo una parola di Dio da portare in giro, e quella che abbiamo, la Ragione, è già patrimonio dell'umanità, senza che qualcuno se ne faccia portantino. Quindi l'obiettivo di quel libello è solo - com'è anche bello scritto in chiaro in quelle pagine - dare una scelta al lettore: sempre e solo questo. Non sapere o negare ciò, rientra nella disinformazione su cui è stato costruito il "caso".
Piuttosto, quale può essere l'obiettivo di quel gradevole deputato che si industria a sperperare un tot del denaro pubblico irretendo i colleghi e perfino un ministro in una discussione sterile fondata su cotanta disinformazione e alimentata solo da astio aggressivo?
Se ne può immaginare uno solo, e non è la missione salvifica di un cercatore di verità: tamponare sul nascere la possibilità che qualcuno, specialmente se è bambino o ragazzo, apra davvero gli occhi e, leggendo il Piccolo Ateo, comprenda le mistificazioni e le fobie in cui è stato fino a quel momento tenuto.
Fatto sta che questo pauroso obiettivo dei miei oppositori accredita un potere enorme assolutamente inopportuno a quello scritto. Anzi, nel precipitarsi ad addentare quel che credono un gustoso piatto di rivalsa contro l'ateismo e il libero pensiero, rischiano un clamoroso autogol. Il dibattito, se si sarà - e non credo, molto presto non avrà interesse né per l'autore né per il suo poco significante libercolo; si sposterà invece sul vero tema di questa storia, che è ancora una volta la libertà di espressione e di circolazione delle idee; nonché l'ennesimo uso strumentale dei "poveri bambini", utilizzati stavolta con indicibile ignominia al solo scopo di dare una qualche sostanza alle proprie suggestioni integraliste e di crearsi un codazzo di populismo che le sostenga.
Spero proprio che il ministro Fioroni non cada in questo tranello e che sappia ricondurre il discorso sui binari che gli sono propri, vale a dire un normale gioco delle parti, uno scontro di idee e di posizioni, un confronto civile e vivo su temi anche sensibili e forti, ma necessari e interessanti.
La disparità del metodo, tuttavia, non può essere sottaciuta, né può ritenersi ininfluente di fronte alla formazione di un'opinione. A fronte di una operazione trasparentissima, in nessun modo anonima, men che meno illegale o illecita, si risponde con una sorta di crociata edificata alla meno peggio su indizi astrusi e non verificati, e peggio ancora animata quasi eslusivamente da pregiudizio e da odio culturale. Si può andare avanti così? Certo che no. La santa Inquisizione non è finita, ha solo mutato la pelle, si è adattata ai tempi e ai moderni mezzi che ha a disposizione. Tuttavia, paradossalmente, è perfino un bene che ci sia in quanto "nemico" dell'umanesimo e della libertà; basta solo stare attenti a che non sia nascosta, mascherata e irriconoscibile.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bellissimo.
Equilibrato, chiaro, deciso. Ottimo l'aver sottolineato la questione metodo, essenziale e sottovalutata!

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Classe 1955, insegnante. Ateo razionalista. Intellettualmente onesto. Sagace. Eterosessuale.