FINE DELLA LIBERTA' ?

IL FATTACCIO: Ricardo Franco Levi, prodiano e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo teso a "chiudere" Internet manco fossimo in Cina. Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri - tutti! - il 12 ottobre. La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.
L'EFFETTO: Non è detto che una legge così passi "automaticamente". Tuttavia, se avanzerà (in politica è strategia comune spararla grossa all'inizio e poi ridimensionare per fingere di essere democratici e conservare il più possibile dell'idea originaria) ci sarà un crollo della libertà. Ma spero pure che ci sarà un sovvomimento civile e forte di protesta. E' evidente che qualunque blogger privato sarà scoraggiato dal dichiarare il proprio spazio a una qualunque autorità di governo; non per altro, ma proprio perché non è coerente con lo spirito che anima la libertà internet, totalmente alieno dal pensiero borghese della sicurezza militarizzata. Viceversa, avendo questo obbligo legale e burocratico, si produrrà anche in Rete la logica del "siamo tutti potenziali delinquenti", che sotto il pretesto della prevenzione giustifica ampiamente lo stato di polizia, le censure e le leggi liberticide.
CHE FARE? Razionalmente, il livello della contestazione deve essere equiparato a quello degli accadimenti. Aspettiamo e vediamo cosa succede. Una cosa è sicura: la libertà non è una merce di scambio. Fatevi sentire!